Consiglio Comunale 22.12.2020
Dire dire, non fare, criticare è una storia da imparare.
Probabilmente questo è stato il mantra alla scuola politica del PCI, PDS, DS, PD per tutti coloro i quali rimanevano all’opposizione sparsi nei mille rigagnoli delle loro scissioni, al termine delle varie tornate elettorali.
L’altra sera, questo spettacolo ormai logoro, si è ripetuto durante tutta la seduta del consiglio comunale.
Ad ogni punto all’ordine del giorno, la tiritera dei rappresentanti del PD era questa, interventi multipli privi di costrutto che terminavano con un’astensione anche quando erano in accordo con la maggioranza (e no, non si può votare favorevole con la maggioranza se il punto in discussione ti ha convinto e sei d’accordo, attento, vai ai Siberia).
Un po’ meglio Ri-Parabiago ma il piacere di sentire la propria voce è stato troppo grande ed ha espanso i tempi un consiglio comunale, andando anche fuori tema, e che sarebbe potuto essere discusso in metà delle quattro ore e mezzo che è durato, e per interrogazioni di cose successe un mese fa e di cui avevano già avuto le risposte.
E quando i rappresentanti dell’opposizione, alle loro critiche, venivano incalzati dal Sindaco chiedendo loro di avanzare proposte, si ritraevano immediatamente dicendo “il Sindaco e la maggioranza siete voi, sete voi al governo della città, non dobbiamo dire noi cosa fare”.
…forse perché proposte non ne hanno?
Ora capiamo anche perché Parabiago li tiene lontani dal governo della città da 20 anni quando ci capitarono oltremodo per sbaglio: sanno solo criticare e mai, mai, mai offrire uno spunto differente e collaborativo.
Rimaniamo amareggiati che questo atteggiamento si protragga nel tempo senza mai essere protagonisti per la città.
Nell’anno che arriverà tra una settimana, proviamo a lasciare questo metodo di fare politica di opposizione da anni ’50 fuori dalla porta e cominciamo ad essere propositivi per la nostra città?
Sarebbe un bel gesto nel rispetto di Parabiago e dei Parabiaghesi per migliorarlo ulteriormente e lavorare anche in maniera critica ma fattiva.
Il “tocca a voi, governate voi” lasciamocelo alle spalle in questo anno maledetto.
Tranquilli, non vi manda più nessuno in Siberia se collaborate.
Ma se vi piace così…
Buon Natale!